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Mary Rosa 1970 circa / Via XX settembre, Genova

Mary Rosa 1970 circa / Via XX settembre, Genova
Lettere cassonate con plexiglass bianco.

A volte ci capita di osservare insegne che, pur non essendo dipinte a mano, hanno una loro bellezza e personalità.
Le lettere di questa insegna presentano un’energia e una dinamicità date principalmente dalle diverse inclinazioni. Analizziamo per esempio la “M”, inizia con un’inclinazione di circa 60 gradi per poi inclinarsi a 45, le tre assi hanno altezze diverse, quella centrale addirittura va sotto la linea di base (che sembra esser tracciata dall’asse di ferro che sostiene l’insegna), si potrebbe tranquillamente dire che questa “M” sia di corsa, al contrario la “y”, più stabile e dritta, dona una “pausa” al ritmo dell’insegna.
Un altro elemento che attrae la nostra attenzione sono gli “occhielli” chiusi negli incroci della “R” e della “o”, costruiti in questo modo probabilmente per motivi pratici di realizzazione
Il tocco manuale è presente anche qui, il lamierino che circonda il plexiglass è stato sicuramente realizzato da un artigiano.

Photo credit: Lettering da Genova
www.letteringda.com

Il Padrino

Chi ricorda questa scena dal film “Godfather”?
La nostra amica Erika ci manda questi screenshots per darci un ottimo motivo per riguardare questo capolavoro!
Nelle foto vediamo una grande scritta “BARBER SHOP” in uno stile chiamato “HALF BLOCK” molto in voga nelle grandi città degli USA nei primi decenni del ‘900, è rifinito in foglia d’oro a due toni e outline nero, un vero classico!
Notare il dettaglio SH visto dall’interno che mostra delle decise pennellate con un certo “human touch”.
Che dire poi della scena che mostra il layout che sta per essere completato dall’attore/pittore? Bellissimo nonostante dipinga dal lato sbagliato della vetrina e utilizzi un pennello scarico e non adatto! (probabilmente la scena al contrario avrebbe mostrato l’attore di spalle e così avrebbe nascosto l’azione di dipingere).

Lettering da

Con grande piacere iniziamo una collaborazione con una “signhunter” d’eccezione, stiamo parlando di Silvia Virgillo, una ragazza torinese che ha ideato “letteringda” un collettivo sparso per le principali città italiane che raccoglie le più belle insegne della penisola. Noi ci occuperemo di fornire degli approfondimenti su alcune foto presenti nella loro collezione.

Photo credit: Lettering da

www.letteringda.com

Ferramenta, 1960 circa / Via Lomellina, Milano

Ferramenta, 1960 circa / Via Lomellina, Milano
Lettere “spesse e sottili” (thick and thin) smaltate sotto vetro con contorno rosso, riempimento crema e fondo nero.

Nella progettazione architettonica milanese dei secoli scorsi stabilivano sin da subito lo spazio dedicato all’insegna creando degli splendidi supporti in ferro battuto. Purtroppo molti di questi ornamenti sono ormai coperti dalle insegne digitali e in plastica che hanno irrispettosamente preso il sopravvento negli ultimi decenni, ma in questo caso possiamo ancora ammirare quei magnifici decori floreali posti sopra l’insegna.

Barbiere Calogero, 1960 – 70 circa / Via A. Sciesa, Milano

Barbiere Calogero, 1960 – 70 circa / Via A. Sciesa, Milano
Lettere a bastone smaltate, fondo nero, sotto vetro

Le lettere dipinte a mano, come gli esseri umani, con il passare degli anni invecchiano. La colla inizia a slegarsi dallo smalto lasciando, nelle lettere, degli archetti che ricordano le rughe; lo smalto, un pezzo alla volta cade, creando dei vuoti al loro interno.
Anche la colla dell’adesivo “Calogero”, molto probabilmente applicato sopra il nome del vecchio proprietario, si comporta nello stesso modo creando così un dialogo con le lettere dipinte.